Petizione contro il dimensionamento scolastico
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I genitori degli alunni del primo istituto comprensivo Cesareo di Sant'Agata Militello hanno avviato una petizione contro il dimensionamento scolastico. In una lettera aperta inviata anche al Sindaco Bruno Mancuso, al Direttore USP Messina, all'assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale e al presidente della Regione, i genitori evidenziano le criticità di un'eventuale aggregazione dei due istituti comprensivi cittadini in un unico grande istituto (peraltro comprendente tre comuni secondo la bozza del nuovo piano di dimensionamento scolastico adottata dalla conferenza territoriale di Messina).
La comunità dei genitori è preoccupata per gli esiti e gli scenari futuri che l’accorpamento determinerà, per le conseguenze negative sulla capacità di azione educativa delle scuole. “Il drastico aumento del numero di studenti l’accostamento di problematiche distanti tra scuole, la perdita dell’identità di questa Istituzione – scrivono i genitori - abbasserà l’efficacia dell’offerta formativa e della didattica, come anche l’efficienza organizzativa. Unire due istituti in uno, senza cambiare criteri di reclutamento del personale scolastico in base al numero degli iscritti e dei plessi, porterà ad una diminuzione del personale docente e ATA e quindi dei posti di lavoro e ci sottoporrà al rischi di cambiare la Dirigente Scolastica, persona del luogo e da tempo legata a questo Istituto visto che anche i suoi figli hanno frequentato la nostra scuola. Ciò – prosegue la nota dei genitori - vorrà dire che si lavorerà nelle scuole sempre peggio, con carichi eccessivi, e soprattutto verrà leso il diritto dei nostri figli e figlie alla continuità didattica e alla qualità dell’insegnamento. Gli accorpamenti delle scuole – continua la lettera aperta - comporteranno un abbassamento della qualità dell’offerta formativa, una perdita di continuità per molti studenti e la creazione di istituti-chimere o istituti-calderone, in cui si riverseranno le più distanti problematiche educative ed organizzative. Chiediamo – continuano i genitori - a chi ha l’autorità e la responsabilità di promuovere il bene comune, ai politici che dovrebbero avere a cuore i cittadini, di guardare la scuola non come anello debole dell’economia ma come luogo forte di costruzione del futuro; luogo dove i nostri figli siano valorizzati, abbiano per segmenti scolastici significativi e continuativi gli stessi insegnanti-educatori qualificati con cui crescere, precorrere e percorrere le strade del futuro, senza strappi e sostituzioni, senza balletti di figure evanescenti.
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